Il teatro Alfieri di Castelnuovo di Garfagnana costituisce il teatro ottocentesco più importante della valle del Serchio, e uno dei maggiori della Provincia di Lucca. La sua origine risale, infatti, al 1860, voluta da un gruppo di maggiorenti locali fra cui spiccano il conte Giovanni Carli e Antonio Vittoni – singolari figure di uomini di affari non nuovi a portare avanti, nell’ambito dei modesti orizzonti imprenditoriali della Garfagnana, interventi di grande respiro economico e sociale.
Il conte Carli stesso progettò la struttura ispirandosi probabilmente ad elementi tradizionali e decorativi presenti nel teatro del Giglio di Lucca, episodio che costituisce la matrice dell’architettura teatrale ottocentesca per tutta la provincia. La stessa ideazione e realizzazione del teatro rappresentò un importante contributo alla vita culturale. Castelnuovo aveva già un piccolo teatro accademico: si trattava di una sala posta al centro del paese nei pressi della piazza delle Erbe, ricavata alla fine del ’700 trasformando un vecchio edificio religioso in disuso: l’oratorio del Suffragio.
Il luogo prescelto per ospitare il grande fabbricato fu un vasto terreno fuori del centro abitato, nel pressi del borgo di Santa Lucia; Diversamente da Bagni di Lucca che si era dotato in quegli anni di un nuovo teatro Accademico, e da Barga dove intensa era l’attività di quello “Dei Differenti”, Castelnuovo veniva così ad avvertire la mancanza di un edificio in grado di poter ospitare spettacoli moderni quali l’opera e il melodramma, dotato cioè di un ampio palcoscenico, di quinte e di una capace buca per l’orchestra. .L’edificio presentava un ampio atrio, la platea a forma di ferro di cavallo, tre ordini di 17 palchi più il loggione; il palcoscenico era dotato di quinte, fondali e sipario dipinto; nel retropalco oltre ai camerini, esisteva un ricco corredo di macchine teatrali.
Ad alleggerire la massa muraria esterna fu costruito il loggiato frontale che dava accesso alla biglietteria, al foyer e alla sala; festoni e statue in terracotta dipinti e finto marmo e raffiguranti musicisti e commediografi ornavano i prospetti.
Al tanto atteso evento dell’inaugurazione accorse una grande folla da tutti i paesi della zona: la sera del 22 agosto 1860 il sipario si alzava dando inizio con il melodramma “La straniera” di Vincenzo Bellini alla prima stagione teatrale. Incominciò così un’intensa attività che vide avvicendarsi sul palcoscenico del nuovo teatro compagnie di fama nazionale che portarono in Garfagnana il meglio della produzione lirica del momento.
L’edificio ha superato indenne i bombardamenti della seconda guerra mondiale, che distrussero gran parte del centro storico di Castelnuovo di Garfagnana tuttora in questo periodo, gli scenari e il sipario dipinto furono distrutti, gran parte degli arredi dispersi.
All’indomani della Liberazione il teatro, reintitolato a Vittorio Alfieri, riprese l’attività come sala cinematografica, e solo saltuariamente è stato utilizzato per rappresentazioni di prosa, fino alla sua totale chiusura avvenuta nel 1990. Dopo importanti restauri che hanno restituito al Teatro l’Antico splendore oggi l’Alfieri ospita eventi di rilevanza nazionale e un’annuale e prestigiosa stagione di prosa.